lunedì 26 maggio 2014

Tolkien e le elezioni europee

La battaglia di Gondolin secondo John Howe
Da sempre alle elezioni per il parlamento europeo votano circa due terzi degli italiani, meno che alle politiche. Dai 35 milioni di voti validi del 1979 non si è mai scesi sotto i 30 milioni. Ieri siamo scesi in un colpo solo dai 30,6 milioni del 2009 a 27,4 milioni di voti validi (al netto quindi di schede bianche e nulle).

In un colpo solo abbiamo perso 3,2 milioni di volti, pari ad un ipotetico 4° partito con il doppio dei volti della Lega e un milioncino di voti in meno di Forza Italia. Il partito del non voto (22 milioni circa) ha ormai quaisi doppiato il primo partito che è il PD di Renzi.

Guardando solo i numeri è evidente che si conferma l'andazzo verso uno svuotamento democratico che si era già manifestato ampiamente l'anno passato alle politiche quando gli astenuti erano diventati il primo partito per la prima volta nella storia repubblicana. Lo svuotamento politico e istituzionale è già evidente.

Non indago per pietà sul valore politico del voto espresso, semplicemente perché questo (Renzi, Grillo e l'attuale Cav.) è quello che passa il convento: un ex concorrente della Ruota della Fortuna, un ex comico di Fantastico e uno che, bontà sua, si ostina a non voler diventare ex di tutto quello che sappiamo. Statisti in grado di prendere le redini di un vero cambiamento (in questo caso europeo) nemmeno l'ombra.

Leggere di De Gasperi o Adenauer o Monnet o Shuman oggi mi fa lo stesso effetto di leggere le cronache dei re elfici nei libri di Tolkien.  Serve davvero lo strumento della "sospensione dell'incredulità" per affrontare la storia europea (e italiana) recente.

lunedì 12 maggio 2014

L'impreparazione della classe dirigente e i rischi che questo comporta

 
Appare sempre più evidente che l'impreparazione culturale di chi ci governa e ci dirige comporta dei rischi terribili. Oggi più che mai si cominciano a intravedere segnali più che preoccupanti. Non solo in Italia. E' inutile discutere sul perché e il per come, la classe dirigente e politica è così perché esprime fedelmente il livello del popolo che governa. Gli esempi sono tantissimi. Dalla cecità dimostrata dai governi occidentali di fronte alla "primavera" araba, alla totale incomprensione occidentale di fronte al problema Russia, dalla Siria alla Nigeria e prima ancora la Libia. I rischi per la pace mondiale sono enormi, ben peggio del post 11 settembre e nessuno sempra in grado di capirci nulla. Le potenze mondiali sono rette da gente che è proprio scarsa e all'Onu si mettono a far la guerra al Vaticano. Intanto i "nuovi diritti" stanno diventando legge ovunque. Ci avviciniamo al disastro immersi in un mare di mediocrità e nel frattempo smembriamo l'uomo dalle fondamenta. Dell'Italia sappiamo tutto, ma ricordiamo solo la vicenda dei marò che descrive benissimo il livello, basso, bassissimo, della nostra azione politica internazionale. Manca proprio la stoffa, manca una visione lungimirante, manca la cultura.
Da dove ripartire? Dalle uniche voci che si ergono qualche spanna sopra la mediocrità generale: GPII, BXVI e Francesco.

Pubblicato su Hyde Parlk Corner il 9 maggio 2014