giovedì 2 maggio 2013

Silvana De Mari

L'ultimo elfo
Ho letto per caso questo post cercando qualche info sulla De Mari. Non posso che sottoscrivere ogni riga. La De Mari, che ho avuto il piacere di ascoltare durante un incontro con un gruppo di ragazzi di una scuola media, è veramente ruvida come la roccia quando scrive di temi "caldi". Coi ragazzi è stata però magnifica. Ha parlato per un'ora della bellezza delle fiabe, del racconto fantastico e di come le fiabe fanno crescere. Nemmeno Tolkien nel suo saggio sulle fiabe è così convincente. Mi colpisce il fatto che non ha davvero mezze misure. Forse per questo riesce a scrivere romanzi fantastici che spiegano così bene la realtà. Dopo aver fatto leggere "L'ultimo elfo" a mia figlia di 10 anni, le ho poi regalato "Il gatto dagli occhi d'oro" che mi sembrava (dalla copertina!) un bel libro per ragazzi (per "L'ultimo orco" e i seguenti del ciclo penso serva qualche anno in più). L'ho letto prima di darlo a mia figlia, fortunatamente. Il libro è bello, ma il tema trattato senza tante metafore o sottintesi, quello dell'infibulazione, mi ha convinto a metterlo da parte per qualche tempo :-).
Ho iniziato a leggere il suo ultimo saggio, "La realtà dell'orco". E' un pugno nello stomaco per noi abituati al politicamente corretto. Gli orchi (identificabili certamemente negli islamisti, ma non solo, ce n'è anche per noi europei che abbiamo ammazzato milioni di ebrei), vanno fermati, dice la De Mari, con ogni mezzo. Non vanno giustificati, non vanno capiti sociologicamente. Nemmeno ponti di dialogo (poi gli orchi usano il ponte per venire a casa tua...). La De Mari è durissima. Ma la cosa incredibile della De Mari è che tale durezza non è ostacolo alla misericordia, al perdono. Gli orchi vanno fermati perché capiscano che sono orchi. Perché da orchi si ri-trasformino in uomini. E' un ribaltamento totale di tutto il politicamente corretto che ci annacqua il cervello. Ripeto, le pagine della De Mari, e in particolare quelle di questo saggio, sono un pugno nello stomaco, ma aprono scorci inimmaginabili nella nostra mentalità buonista che predica, appunto, bontà e tolleranza a buon mercato, ma non contempla in perdono. Forse è per questo che Silvana De Mari è già stata esclusa dai salotti buoni della letteratura italiana, nonostatnte sia una delle migliori penne in circolazione.

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